L'essere, altezzoso,
sinuosamente affonda,
nel ventre sanguigno,
impietosi artigli
scintillanti e aguzzi.
Rimestano nel grumo
bollente e odoroso
di boccioli, lacrime,
semenza di sogni.
Una palla di fanghiglia,
chiamata mondo.
Un gioco di pigrizia,
tra regali pause.
Sul velluto bollente
rimbalzano le fusa,
ninnananna lamentosa,
per il cuore della terra.
Rimane l'attesa
della fine di tutto,
senza troppe pretese
nei raggi del sole.
Stefania
venerdì 9 maggio 2008
l'essere altezzoso
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
1 commento:
Ciao Stefania. Prima o poi l'altezzosità si paga.Basta aspettare per vedere l'albagia sgretolarsi come una statua di gesso.
Ciao.Coltiva il tuo blog: mi pare interessante e soprattutto non altezzoso.
Pi.Sam.
Posta un commento