giovedì 17 gennaio 2008

penelope regina delle fusa


Penelope è un gatto particolare... vabbè, quale gatto non lo è? Anzi, quale animale non lo è?
Ricominciamo...
Penelope ha una sua particolarità: fa le fusa!
Non ci siamo, sono di nuovo caduta nell'ovvietà: tutti i gatti fanno le fusa!
Allora diciamo così: Penelope, gatta dal pelo morbido e carezzevole, fa le fusa in una maniera tutta sua. Così va meglio...

Penelope ha passato la prima, caldissima, estate della sua vita sulle spalle del suo padrone. Lui usciva di casa, se la metteva addosso come lo spallaccio di uno zainetto, come i manici di una borsa e via, insieme, attraversavano la città. Non hai mai cercato di scappare, non è mai caduta, cullata dall'incedere del passo veloce del suo umano mezzo di locomozione, ogni tanto chiudeva gli occhi come in trance ma non dormiva, si trattava di quel tipico riposare felino durante il quale il gatto sembra immerso in un sonno profondissimo ma, se lo guardi bene, ti accorgi che in realtà ha una fessurina di palpebra sollevata per controllare ogni minimo movimento circostante.
Quando è diventata un pò più grandicella sulle spalle stava scomoda allora ha cominciato a piazzarsi sulla testa, si, proprio sulla testa, del suo amico. Lui si metteva un cappello con la visiera, di quelli tipo beaseball per intenderci, e lei stava lì, piazzata comodamente come una micro Sfinge sulla capoccia umana, tenendosi aggrappata con le zampe anteriori, anzi, con le unghie delle zampe anteriori, al bordino esterno del frontino del cappello. Sembrava finta! Pareva uno di quei cappelli che vendono per i bambini con il pupazzo di pelouches incorporato! E da li osservava il mondo con la curiosità di un... gatto, appunto.

Non sto qui a raccontare quanto è stata fotografata dai turisti e come venissero additati, i due, con dei sonori "Ohhhhhh!" eseguiti in coro dalle ali di persone che facevano largo a questa alquanto anomala simbiosi. Avete presente quelle tipiche esclamazioni di stupore mieloso che ti escono spontaneamente dalla bocca quando vedi un cucciolo, d'uomo o d'animale che sia? Ecco, questa era la colonna sonora che precedeva e seguiva Penelope con sotto il suo sherpa in maniche corte.

Arrivato l'inverno il portator cortese si è visto costretto a lasciare a casa la gattina. Beh! Se non è facile convincere un cane ad indossare uno di quei tremendi cappottini invernali, figuriamoci un gatto che sicuramente non è nemmeno tanto incline a tenere aperto un ombrello per due! Insomma, faceva troppo freddo per proseguire con l'abitudine presa e magari l'umano collo poteva rilassarsi un pò. Non dev'essere tanto facile, è come avere un cappello di un paio di chili in testa che per giunta non sta sempre fermo.

Superato l'inverno Penelope è stata invitata a ricominciare con le passeggiate ma, forse il lungo periodo trascorso tra le mura, forse la dimensione raggiunta non più tanto minuta, chi lo sa, non ha più voluto saperne di uscire. La sua passione era diventata un altra: osservare dalla finestra i ragazzini caciaroni che giocavano a pallone in calle, tutto il giorno! Salvo le necessarie puntatine al desco e per i bisognini. O per saltare addosso ad una scontrosissima Annibale la quale, essendo gatta dal pelo lungo ed un pò avanti con l'età, mal sopportava l'euforia giovanile di Penelope accoppiata all'afoso caldo delle estati veneziane.

Ma qual'era l'argomento iniziale? Ah!Le fusa... Dunque, per non divagare oltre, Penelope non fa parte della categoria dei gatti miagolatori. Ho vissuto 4 anni con un gatto che ad ogni passo che faceva ti comunicava le sue intenzioni modulando alla bisogna suoni di varia misura. Per esempio, se ti passava vicino e tu non lo notavi scattava un mewrrr della serie "guarda che ci sono anche io", se andava a fare i bisognini ti avvisava prima, con un miao da "vado in bagno" e al ritorno con un, inutile perchè si sentiva (sigh!), mao da "ho finito" e via discorrendo tutto il giorno e parte della notte.
invece Penelope nemmeno un miagolio piccolo piccolo, però... però! Caspita che fusa che fa! E curr quà e purr là e acurrrrr di sù e di giù e strusciate a non finire!

Se le rivolgi la parola scatta con un sommesso borbottio e si struscia sullo stipite della porta, se apri la scatoletta di cibo scatta un rumorino significativo dalla glottide, basta rivolgerle un salutino e lei ti risponde con un felicisimo ACUUUURRRRRR! Quando sono seduta davanti al computer lei arriva e mi fissa, io la guardo, le dic qualcosa e lei TAC! salta sul tavolo e si struscia sulle mani, sulla penna, sulla stampante. Si struscia su tutto per la miseria! Pure sulle scarpe. Beh! Quella è una tragedia... Adora i piedi! Se poco poco decido di alzare le gambe e poggiare i piedi sul tavolino o sulla sedia ha inizio una specie di danza tra coda e testa e testa e coda di strusciamenti infiniti contro i miei piedi con una colonna sonora estatica di acurracurracuuuurrrr fino all'azzannamento delle dita, cosa per giunta partcolarmente fastidiosa per chi, come me, soffe il solletico.

Ma dove Penelope non ha eguali è il lancio del pupazzetto!
Un pupazzetto qualunque va bene ma lei ha i suoi preferiti, un piccolo pulcino di soffice pelouches con all'interno imbottitura morbida e micro palline, le sostitute del vecchio riso per intenderci, oppure un armadillo altrettanto piccolo ma liscio liscio. Lei te lo porta, come un cane, in mezzo ai piedi... stai lavando i piatti, per esempio, ad un certo punto ti giri e vedi 'sta gatta seduta che ti fissa con la vittima designata posizionata in bella mostra tra te e lei, e allora ti tocca mollare tutto e iniziare i lanci nel corridoio: tu tiri, lei salta come un portiere da mondiali, fusa a decibel impressionanti e agguantata la preda si ricomincia e via così per ore, vorrebbe lei, anche se dopo 10 minuti ti viene il fiatone e desisti.

E allora inizia a giocare da sola.... ma di questo e della collaborazione per lavare i piatti ne parlerò la prossima volta.

foto: Stefania Galluccio

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