venerdì 12 ottobre 2007

marco paties, un anno dopo...



Un anno fa ero al lavoro, di mattina, Luca mi ha chiamata e mi ha detto "Questa notte se ne è andato...".

Io ho ancora la foto che i genitori hanno distribuito durante il funerale, dentro una piccola cornice sul ripiano dei CD.... effettivamente dove altrimenti?
Giovanni ha incorniciato l'articolo di giornale e se l'è messo sulla mensola in camera, perchè dice che in quella foto Marco era bellissimo e sembrava veramente un musicista degli anni '60.

Ogni tanto ci penso... ci pensiamo...

Basta poco, anche solo quello che ho nel piatto durante il pranzo, per scatenare una serie di involontari collegamenti di pensieri che poi alla fine riconducono a Marco Paties.
.... paradossalmente anche mentre gioco con la gatta, animali che lui non poteva avvicinare!

Mia sorella Francesca ogni tanto mi chiede: "ti ricordi quella volta Marco?"

Ogni tanto si insinua nei pensieri, miei e non solo miei, durante un concerto, durante una chiacchierata tra amici comuni vecchi e nuovi... non serve nemmeno dirselo, si capisce che in quel momento il pensiero di Marco è saltato fuori da chissà dove.

Con Giovanni ne parliamo spesso: negli ultimi tempi Marco, Max ed io passavamo molto tempo insieme e Giovanni si era aggiunto al gruppetto. Avevano scoperto di avere gusti musicali comuni, progettavano di suonare insieme qualcosa di progessive quando lui fosse uscito. Purtroppo non è andata. Giovanni ha il rammarico di non averlo conosciuto un pò prima, un pò di più...

Alle volte incontro i suoi amici di vecchia data, quelli che conosceva da quando era ragazzo, dai tempi dell'Accademia... ritrovo in loro alcuni atteggiamenti di Marco, un inclinazione particolare della voce, il modo di vestire, di fare battute.

Alle volte mi scopro a pensare "questo sarebbe piaciuto a Marco" oppure "questo avrebbe fatto ridere Marco"... non tutti i giorni... alle volte...

Beh si, manca un pò a tutti, ormai era "dei nostri" e... boh! Chi lo sa...
Si usa chiedere:"alla fine ha sofferto?" Beh! Si, direi proprio che alla fine ha sofferto, porca miseria!
Ormai è passata, ormai se ne è andato.
Ormai resta solo il duplice ricordo dei giorni delle sbronze serali e dei giorni di lui sdraiato nel letto d'ospedale.
I ricordi di quando lo abbiamo accompagnato a casa di Max a braccetto perchè era così sbronzo da andare ciondoloni; di quando lo abbiamo caricato di peso
dentro la barca io, Giovanni e Max perchè gli faceva già male la schiena ma non riusciva a capire che cosa avesse; di quando, sempre io e Max, siamo diventati scemi per cercare un pezzo di gommapiuma da mettergli sottola schiena perchè il letto dell'ospedale era duro come il marmo; di quando io e Giovanni siamo andati a casa sua e ci ha "cucinato" pomodori e petto di pollo sciroppandoci un noiosissimo documentario su non mi ricordo nemmeno che gruppo; di quando chiacchieravamo seriamente sulla vita e di quando ballavamo ai biliardi e puntualmente si addormentava in piedi!

Il ricordo del suo funerale, di Luchino che pregava fuori della chiesa e di tutti i suoi amici poco inclini alle funzioni religiose che aspettavano fuori, della serenità dei suoi familiari e delle lacrime di mia sorella che mi ha abbracciata tra i singhiozzi chiedendosi perchè, come quelle che mi impediscono di scrivere adesso...

Ricordi... preferivo non avere ricordi e magari incontrarlo solo per caso. Preferivo così... forse lo preferiva anche lui!

Ormai cosa diamine si può dire. Che non c'è più, ma che ci sarà sempre. Non è una frase fatta, lui ci sarà sempre certamente, almeno nei miei pensieri, in quelli di Giovanni e Max, di Francesca, Monica, Luca, Patrizia, Momo, Martino, Luchino, Marco, Andrea che mi ha scritto su questo blog e che non conosco, di Stefania, Susanna e Michela, di tutte le altre persone che io non conosco e che conoscevano lui, di tutte le persone di cui in questo momento non mi ricordo, di tutti quelli che lo hanno conosciuto e lo hanno più o meno apprezzato, e forse anche nei ricordi di quelli che lo hanno incontrato e basta.

Comunque ora è lì, andrò a trovarlo in questi giorni, tanto non scappa.

Gli porterò un barattolino di miele, chissà se gli piace ancora?
foto: Stefania Galluccio

1 commento:

Giovanni Natoli ha detto...

e così a random la vita si è presa uno che male non aveva fatto a nessuno...